Pescatore sul Po

150,00 120,00

Descrizione
( Bergamo, 24 giugno 1931 – luglio 2005 )

Verdi Gianluigi ( Gino )

BIOGRAFIA

Gianluigi Verdi (Gino) nasce a Bergamo il 24 giugno 1931 e studia nella locale Accademia Carrara. Dal 1952 al 1955 soggiorna a Parigi, dove amplia i suoi orizzonti artistici respirando le avanguardie pittoriche della capitale artistica dell’epoca ed incontrando Pablo Picasso, Antoni Clavé, e Jean Fautrier.           Nel 1956 incontra a Bergamo Ruth Kuhn, una delle prime turiste tedesche in viaggio in Italia che diventerà  sua moglie nel 1958.                                          Inizia un periodo intenso e produttivo costellato da varie mostre personali in varie località nel     Sud della Germania e ad un incontro spirituale con la tradizione della pittura espressionistica tedesca.                                                   Dal 1962 si stabilisce sul Lago di Garda, prima a Desenzano e dal 1968 a Moniga del Garda, dove ha il suo studio con la moglie e i quattro figli. Le sue opere, nel panorama della critica d’arte, sono considerate di genere astratto e classico-moderno e figurano in collezioni pubbliche e private in Italia, Germania, Svizzera, Francia, Olanda e U.S.A.                                                                         Formatosi tradizionalmente presso l’Accademia Carrara di Bergamo e influenzato dalla pittura dei maestri bergamaschi come Trento Longaretti e Rinaldo Pigola, Gianluigi Verdi  a seguito del suo periodo parigino a metá degli anni 50, cerca nelle nuove forme artistiche del dopoguerra una dimensione personale che lo porta a realizzare tematiche classiche come  ”paesaggio industriale”, 1956, ”il mimo”,  1957 e ”la crocefissione”,1963 in versioni meno  accademiche e che tendono alla ricerca di nuovi modi di utilizzo del colore e della forma. Seguono una serie di opere sperimentali dal genere informale in cui l’ elemento figurativo viene a mancare per fare posto a nuove tecniche pittoriche ( colore frammisto a legno e metallo) come nella tela ”Benaco” del 1964. Stabilitosi a Desenzano del Garda dal 1963, Gianluigi Verdi sempre in quegli anni, su commissione dell’architetto Le Corbusier, realizza, con l’amico pittore Carlo Fayer, presso la Ditta Lurano di Desenzano, dei pannelli in ceramica destinati a Perpignan, nel Sud della Francia. Oltre ad un’attività di restauro (affreschi della Villa Romana di Desenzano, tabernacolo dell’ altare maggiore a Lonato),fonda nel 1966 con i pittori locali Agostino Barbieri, Biondin, Carlo Fayer, Tullio Ferro, Benito Ormenese, Zanini, il “Gruppo 7”, con sede nella Galleria d’arte “Scavi Romani” di Desenzano del Garda. Realizza il manifesto per la Fiera del vino di Polpenazze del Garda, cui logo diviene l’emblema della manifestazione. Nel 1967 incontra  lo scrittore Nantas Salvalaggio, con il quale si lega di duratura amicizia e Piero Campisi, giornalista de L’Unità e promotore di attività culturali presso l’attività “L’Antiquario del Garda”, da lui gestito con la moglie Irmingard Fehrmann. L’amicizia con Piero Campisi contribuisce sia alla sua maturazione artistica che all’impegno sul piano politico-sociale. Nel 1968 è socio fondatore della Associazione Archeologica della Valtenesi, per la quale realizza la copertina della guida archeologica  “Piccola  guida della Valtenesi”. È socio fondatore con l´amico Ippolito Turina dell’AVIS della Valtenesi. Nel 1969 incontra lo scrittore Aldo Busi, con il quale prenderà parte, nel corso degli anni, a varie iniziative culturali a Montichiari.                       La libertà e la giustizia sociale, l´educazione dell’uomo all’apertura mentale, il miglioramento dell’essere umano, l’esercizio del vedere e sentire e a porsi domande sono le tematiche per esprimere una nuova cultura. Questi sono  gli elementi che entrano a far parte della pittura di Gianluigi Verdi  e che si traducono con il delinearsi della tematica del ”’Pescatore sul Po”’. Il delta del fiume Po, oltre che il lago di Garda,  era un luogo in cui Verdi amava recarsi e ritrarre paesaggi. Il pescatore, ancora a figura intera,si staglia nei paesaggi d’ acqua e d’ aria, linee e forme orizzontali  prendono il sopravvento, il colore viene utilizzato con forza e determinazione.

Gli anni 80 segnano per Gianluigi Verdi un ulteriore sviluppo artistico nei confronti del colore. Alle forme frammentate dei suoi dipinti corrispondono determinati colori che il pittore usa in modo mirato e nel contempo generoso. Non improvvisa la scelta dei colori come  nel caso della corrente artistica della Action Painting e nemmeno dosata e delimitata come negli stili geometrici di pittori astratti come Mondrian e Klee. In Verdi i colori scorrono nelle forme a mo’ di un processo sempre in divenire. Contemporaneamente hanno inizio i suoi soggiorni in Germania, che dureranno fino al  1999. Dal 1981-1992 é socio del gruppo di artisti del Bartensteinerkreis e.V. a Schrötzberg (Germania) in cui  partecipa a  varie collettive del gruppo. Le sue opere assumono proporzioni ridotte e la tecnica dell’acrilico su cartoncino predomina nei suoi dipinti  quasi a voler sottolineare la necessità di un cambiamento pratico dovuto agli spostamenti tra i due paesi europei. A compensare questa scelta realizza nel 1981 un grande pannello, esposto al pubblico, nel centro di Linz (Austria) per conto della Banca Oberdonau e nell’1986 una parete in legno di 133 metri, a protezione dell’edificio da  restaurare della sede della BMW, nel centro di Monaco di Baviera.                                                                                           L’attenzione verso la parte teorica dell’arte attraverso gli scritti sul colore e a letture come “Sulla Spiritualità dell’Arte” di Wassily Kandinsky, lo porta anche a tenere corsi d’arte astratta presso la Galleria Anholter Mühle di Anholt (gestita da Egidia Barbisotti, anch’ essa bergamasca) ed a Bocholt oltre che ad insegnare pittura astratta presso l’Università Popolare di Friburgo.             Nonostante i continui viaggi all’estero, ha mantenuto la sua dimora a Moniga del Garda, dove ha vissuto fino al Luglio 2005.

TITOLO: Pescatore sul Po
TECNICA: Olio su tavola
DIMENSIONI: cm 18,7 x 14,6
ANNO: anni ‘ 70
NOTE: firma incisa in basso a destra

L' OPERA

La libertà e la giustizia sociale, l´educazione dell’uomo all’apertura mentale, il miglioramento dell’essere umano, l’esercizio del vedere e sentire e a porsi domande sono le tematiche per esprimere una nuova cultura. Questi sono  gli elementi che entrano a far parte della pittura di Gianluigi Verdi  e che si traducono con il delinearsi della tematica del ”’Pescatore sul Po”’. Il delta del fiume Po, oltre che il lago di Garda,  era un luogo in cui Verdi amava recarsi e ritrarre paesaggi. Il pescatore, ancora a figura intera,si staglia nei paesaggi d’ acqua e d’ aria, linee e forme orizzontali  prendono il sopravvento, il colore viene utilizzato con forza e determinazione.

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